Come aprire un negozio a Roma la SCIA commerciale al SUAP

come aprire un negozio a roma

Se sei arrivato a leggere questa pagina vuoi avere un'idea più chiara su come aprire un negozio a Roma. Diciamo che per definizione negozio vuol dire il trasferimento di beni o servizi da un individuo ad un'altro. In questo caso per negozio intendiamo il locale commerciale che vende qualsiasi bene sia nel settore alimentare che non alimentare. Oggi vogliamo spiegare cosa serve al Comune di Roma per avviare un negozio in regola attraverso la presentazione delle giuste autorizzazioni.

Il negozio per dettaglio di vicinato a Roma

A Roma, il negozio è chiamato vendita al dettaglio di vicinato, infatti non è strano che quando si deve aprire un locale commerciale si sente dire la frase vendita al dettaglio. Per commercio al dettaglio si intende l’attività svolta da chiunque professionalmente acquisti merci in nome e per conto proprio e le rivenda al consumatore finale. L'apertura del negozio si differenzia a seconda dell’ampiezza della loro superficie di vendita, definendo come esercizi di commercio al dettaglio di vicinato gli esercizi con superficie di vendita fino a metri quadrati 250.
Per superficie di vendita di un esercizio al dettaglio si intende l’area alla quale ha accesso il pubblico, compresa quella occupata dai banchi, dalle scaffalature o quella comunque destinata a mostra o esposizione di merce, con esclusione dell’area destinata ai magazzini o ai depositi, ai locali di lavorazione o agli uffici e ai servizi, nonché dell’area interna adibita a deposito dei carrelli.

Cosa posso vendere quando apro un negozio a Roma?

Quando si apre un negozio a Roma bisogna capire se si vendono prodotti alimentari o prodotti non alimentari. Infatti all'interno del commercio al dettaglio di vicinato si differenzia l'autorizzazione in base alla merce che esponiamo in vendita, che può essere:

  • generi alimentari: ovvero di prodotti destinati alla nutrizione (compresi quelli destinati alla nutrizione animale);
  • generi non alimentari: ovvero di ogni altro prodotto diverso da quelli di cui al punto precedente;
  • generi non alimentari a basso impatto: ovvero i materiali dell’edilizia, ivi compresi quelli elettrici, dell’agricoltura e della zootecnia, la ferramenta, i legnami, i mobili e gli articoli di arredamento, gli elettrodomestici, i veicoli, incluse le imbarcazioni, e i prodotti a questi similari che richiedono ampie superfici di esposizione e di vendita in rapporto al numero di visitatori e acquirenti;
  • generi speciali: i prodotti ricompresi nei settori merceologici alimentari e non, posti in vendita nelle farmacie, nelle rivendite di generi di monopolio e presso i distributori di carburante, secondo le specifiche tabelle di cui all’allegato A della Legge stessa. Tali generi, che possono anche coesistere con gli altri settori merceologici, non necessitano dei requisiti professionali.

Aprire un negozio al dettaglio di vicinato a Roma le differenze tra settore alimentare e settore non alimentare

Come spiegato finora aprire un negozio a Roma vuol dire rivendere merci al consumatore finale. Ma vediamo adesso cosa cambia se nel nostro negozio vendiamo prodotti alimentari e se invece decidiamo di venderli nel settore non alimentare.Per vendita al dettaglio di vicinato nel settore alimentare si intende che quello che proponiamo nel nostro negozio è destinato al consumo umano e animale. Nel settore non alimentare di conseguenza, vengono venduti prodotti non destinati al consumo umano come abbigliamento, oggettistica e elettronica. La differenza tra i due settori la fanno i requisiti che vengono richiesti in fase di autorizzazione all'apertura del negozio, infatti per il settore alimentare il comune di Roma richiede il possesso di un titolo da parte del titolare del negozio che lo abiliti alla vendita di prodotti alimentare(ex rec, laura magistrale, corsi specifci riconosciuti da enti).

Dove si richiede il permesso per aprire un negozio a Roma?

scia negozio al suap di roma

Eccoci arrivati al paragrafo che forse più vi interessava all'inizio della lettura di questo articolo e dove risponderò alla vostra domanda come si apre un negozio a Roma? La risposta è attraverso il SUAP. Il suap o meglio, lo sportello unico attività produttive, è quell'ufficio preposto ad acquisire tutte le domanda di apertura, variazione e subingresso delle attività commerciali e non solo, infatti il suap gestisce anche le autorizzazioni per le nuove insegne e qualsiasi richiesta che riguarda un'attività commerciale del  territorio comunale. Ogni municipio a Roma ha il suo sportello SUAP che gestisce migliaia di richieste l'anno. Dal 2010 con le norme per agevolare i tempi della burocrazia a livello nazionale, lo sportello SUAP di Roma è stato messo online dalla cui piattaforma è possibile da parte di privati e intermediari richiedere l'apertura di negozi e attività commerciali (ristoranti, pizzerie, gelaterie, estetiste, orafi, meccanici, parrucchieri etc..).

Il SUAP di Roma: aprire attività commerciali e produttive online con la scia commerciale

Lo Sportello Unico per le Attività Produttive (S.U.A.P.), è uno strumento di semplificazione amministrativa che mira a coordinare tutti gli adempimenti richiesti per la creazione di imprese, al fine di snellire e semplificare i rapporti tra la pubblica amministrazione italiana e i cittadini. Lo sportello telematico denominato “SUAP Roma” consente di presentare una pratica, monitorarne lo stato di avanzamento, effettuare i relativi pagamenti e ricevere eventuali comunicazioni da parte dei competenti Uffici.

Come si richiede la scia per l'apertura di un negozio a  Roma?

Accedendo al servizio SUAP da questo link ed aprendo il procedimento SCIA (segnalazione certificata inizio attività), riguardante il commercio in sede fissa, si clicca su apertura e si possono scaricare i moduli necessari per l'apertura del negozio.Essendo iscritti al portale il titolare del negozio può procedere alla compilazione online della scia commerciale per l'apertura del negozio a Roma, io personalmente sconsiglio il fai da te ma di affidarsi ad un tecnico esperto nella materia. Nel modulo online della scia per negozio di vicinato vengono richiesti i  seguenti dati:

  • anagrafica della ditta o impresa e del suo rappresentate legale;
  • ubicazione del locale;
  • rispetto di norme antimafia;
  • dati catastali;
  • se attività nel settore alimentare o non;
  • eventuale nomina del preposto (requisiti professionali per il settore alimentare);
  • se viene svolta attività di vendita di vicinato all'interno di un laboratorio o altro;
  • l'impatto acustico (non necessario per micro imprese);
  • il codice ATECO dell'attività (si vede nella visura camerale);
  • Superficie di vendita; 
  • obbligo di iscrizione alla tariffa rifiuti AMA;
  • ricevuta di pagamento diritti di istruttoria.

Esempio di scia per apertura negozio a Roma

La SCIA al SUAP di Roma come sopra descritta e tra le piu' comuni e non richiede particolari requisiti. Per ogni chiarimento o per preventivo gratuito riguardo aperture di negozi a Roma potete contattarci tramite contact form o al telefono, il nostro studio si occupa dell'apertura e del subingresso completa di ogni allegato.

Aprire attivita' di laboratorio artigianale a Roma

Tra le aperture tramite la SCIA commerciale nel comune di Roma e tra le piu' complesse in quanto ogni tipo di laboratorio ha le sue specifiche tematiche riguardo requisiti igienici sanitari o autorizzazioni da presentare presso altri enti oltre il SUAP (sportello unico attivita' produttive).

aprire negozio a roma

Come potrete leggere nelle esempio di seguito in link vengono richieste sempre le caratteristiche del laboratorio se settore alimentare e non se si utilizzano specifici materiali o non.

Nelle attivita' di laboratorio e' sempre richiesto l'impatto acustico da allegare nella SCIA.

un esempio esplicativo di laboratorio e' l'apertura di un autolavaggio a mano che descriviamo in breve di seguito

Il primo passo per aprire un autolavaggio a mano è trovare un locale che risulti idoneo e compatibile all'uso, i requisiti riguardano la regolarità delle preesistenze, l'agibilità del locale, la destinazione d'uso (Commerciale o artigianale) e i requisiti strutturali. Dunque in via preventiva, per evitare di buttare soldi, è opportuno prima di impegnarsi nel firmare un contratto di locazione verificare che il locale rispetti tutti i requisiti tecnici previsti da normativa per esercitare l'attività di autolavaggio a mano.

Aprire attivita' di somministrazione a Roma: come aprire un ristorante, bar e tavola calda

Molto piu' complesso quando si parla di apertura per somministrazione cercheremo di spiegare come si dividono le varie attivita':

Requisiti soggettivi e professionali per l’attivita' di somministrazione:

Aprire un esercizio come ristorante, tavola calda, pizzeria o bar mediante la vendita per il consumo sul posto, che comprende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano i prodotti nei locali dell’esercizio (pizzeria, tavola calda, ristorante ecc..) in una superficie aperta al pubblico, appositamente attrezzata significa aprire un' attività di somministrazione.

Ad oggi, per svolgere l’attività di somministrazione di alimenti e bevande (quale attività pizzeria, tavola calda, ristorante ecc..), fuori dagli Ambiti di tutela individuati dal Regolamento Comunale di cui alla deliberazione n. 35/20120, è necessario presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.). Il Regolamento di Roma Capitale (art. 9 della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 35/2010 ) stabilisce, per la presentazione dell’autorizzazione, oggi SCIA, in base al D.lgs 147/2012, la presenza di requisiti strutturali che afferiscono ai locali in cui viene svolta l’attività e che interessano sia la superficie destinata alla somministrazione che quella destinata ai servizi, con particolare riguardo agli spazi dedicati alla manipolazione degli alimenti. Viene, altresì, stabilito il rispetto di determinati criteri di qualità ai quali è attribuito uno specifico punteggio, riconducibili alla professionalità del titolare dell’attività e degli addetti al servizio di somministrazione.

Cosa fare in caso di apertura o subingresso in un esercizio di somministrazione?

Per l’apertura di un esercizio pubblico dove si esercita l’attività di somministrazione di alimenti e bevande (es. bar, ristoranti o pizzerie), è necessario aver ottenuto:

  • L’autorizzazione amministrativa Scia per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande, rilasciata dal Comune dove sono situati i locali;

  • La Dia sanitaria al S.I.A.N. - Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (ai sensi del Reg. CE n. 852/2004 e della D.G.R. 20 novembre 2007 n. 3710), o aver presentato la Dia sanitaria per l’esercizio dell’attività di somministrazione contestualmente all'atto della presentazione della Scia all' Ufficio dell commercio


    La scia ha sostituito le diverse tipologie di autorizzazioni amministrative per la somministrazione in una unica procedura si possono aprire sia bar che ristoranti, pub, ecc. La concreta individuazione del tipo di somministrazione che è possibile effettuare dipende dalla verifica dell’adeguatezza della struttura alla normativa igienico-sanitaria ed è indicata nell’attestazione di “registrazione”, documento rilasciato dall’Ulss competente del SIAN (Servizio igiene alimenti e nutrizione).

Come richiedere l'autorizzazione per aprire un autolavaggio a mano

Per svolgere attività di autolavaggio è necessario ottenere prima di tutto ottenere il nulla osta idraulico per allaccio delle acque reflue industriali, previo obbligo di possedere l’attestato di allaccio in fogna dell’ impianto di scarico già esistente.

Il nulla osta non costituisce autorizzazione allo scarico lo scarico dell'insediamento dovrà essere autorizzato da Roma Capitale preventivamente alla sua messa in esercizio.

Dovranno essere verificate le dimensioni dell’impianto, le fasi del trattamento di depurazione, le caratteristiche qualitative e quantitative delle acque reflue da trattare, numero delle auto lavate ogni girono, schema dell’impianto di depurazione in scala adeguata, reti fognanti afferenti all’impianto di depurazione, localizzazione dell’impianto di depurazione e del relativo punto di scarico nel corpo idrico ricettore redatto, timbrato e firmato da un tecnico abilitato.

Il depuratore  

La depurazione è spesso sottovalutata. I reflui da autolavaggio sono piuttosto inquinanti. Le normative vigenti prevedono sanzioni piuttosto salate, le multe possono arrivare fino a € 3000 per ogni valore alterato nelle acque di scarico. Il Decreto Legge 152/99 e successive modificazioni e integrazioni, stabilisce i limiti qualitativi precisi per le sostanze contaminanti riscontrabili in un’ attività di autolavaggio differenziati a seconda del tipo di recapito finale del refluo. Questo compito spetta  all’agenzia  regionale per la protezione dell’ambiente(Arpa).

Arpa

L'ARPA Lazio svolge attività di monitoraggio e controllo finalizzate alla tutela ambientale delle risorse idriche e dell'ecosistema acqua. L'Agenzia effettua controlli sistematici sulle acque reflue che, dopo essere state utilizzate nei processi industriali e civili, sono immesse nei corpi idrici superficiali per verificare il rispetto dei limiti, previsti dalla normativa, relativamente ai diversi parametri inquinanti rilevanti per la tutela dell'ambiente. I controlli delle acque potabili debbono, in primo luogo assicurare che non vi siano rischi sanitari e per questo sono effettuati sulla rete acquedottistica prima della distribuzione alle unità abitative. Titolari di questi controlli sono le Aziende Sanitarie Locali.

Principale riferimento normativo: D.lgs. 152/06 e s.m.i. "Norme in materia ambientale"

Impatto acustico SCIA laboratorio| somministrazione| negozio

La Relazione Tecnica di Impatto Acustico è un documento obbligatorio per tutte le nuove attivita' commerciali in fase di apertura, subingresso o ampliamento attivita':

  • centri commerciali
  • negozio
  • hotel, bar e ristorante
  • palestre, discoteche e pub
  • circoli sportivi e ricreativi
  • feste ed eventi musicali

A Roma e nel Lazio offriamo, inoltre, la compilazione della modulistica necessaria per quanto riguarda le domande relative ad:

  • Attività permanenti
  • Attività temporanee – Attività cicliche stagionali
  • Cantieri
  • Procedure specifiche per SUAP

La Valutazione di Impatto Acustico Ambientale

E' disciplinata dalla Legge 447 del 26 ottobre 1995 e riguarda tutte le attività produttive ed esercizi pubblici che utilizzano apparecchi rumorosi.
In fase di apertura di una nuova attività il Comune richiede, nello specifico, la Valutazione previsionale di impatto acustico (VPIA), ossia una valutazione operata prima dell'apertura dell'esercizio, volta a "prevedere" il possibile inquinamento acustico che verrebbe generato. Una volta esaminata la VPIA, il Dipartimento delle Politiche Ambientali del Comune rilascia il Nulla Osta di impatto acustico e quindi l'autorizzazione di inizio attività.

La valutazione di impatto acustico può essere effettuata solo da un Tecnico Competente in Acustica Ambientale, figura professionale riconosciuta dalla Regione e qualificata allo svolgimento delle perizie fonometriche.
Il tecnico competente valuta se l'attività che si intende avviare rispetta o meno i limiti di legge previsti dalla L.447/95 e di fatto determina il permesso o il divieto allo svolgimento dell'attività.

 

Aprire attivita'di affittacamere|casa vacanze| bed and breakfast a Roma?

Le attività extralberghiere come Bed & Breakfast (B&B), Casa Vacanze e Affittacamere, permettono di svolgere attività ricettive in locali residenziali (abitazioni) senza cambiarne la destinazione d’uso.Per poter aprire un Bed & Breakfast (B&B), Casa Vacanze e Affittacamere è necessario che l’immobile sia conforme alla normativa urbanistica e sanitaria. Bisogna anche stipulare una polizza assicurativa a copertura dei clienti.Il numero dei posti letto è determinato rigidamente dalla metratura delle camere.La pratica SCIA (segnalazione certificata di inizio attività)di apertura dell’attivita extralberghiera va presentata al SUAR – Sportello Unico per le Attività Ricettive, esclusivamente per via telematica e si può iniziare l’attività ricettiva lo stesso giorno di presentazione della pratica.

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Come aprire un esercizio di somministrazione al pubblico a Roma

Licenza e pratica Asl a Roma

Requisiti soggettivi e professionali per l’attività di somministrazione:

Aprire un esercizio es. ristorante, tavola calda, pizzeria o bar mediante la vendita per il consumo sul posto, che comprende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano i prodotti nei locali dell’esercizio (pizzeria, tavola calda, ristorante ecc..) in una superficie aperta al pubblico, appositamente attrezzata significa aprire un' attività di somministrazione.

Ad oggi, per svolgere l’attività di somministrazione di alimenti e bevande (quale attività pizzeria, tavola calda, ristorante ecc..), fuori dagli Ambiti di tutela individuati dal Regolamento Comunale di cui alla deliberazione n. 35/20120, è necessario presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.). Il Regolamento di Roma Capitale (art. 9 della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 35/2010 ) stabilisce, per la presentazione dell’autorizzazione, oggi SCIA, in base al D.lgs 147/2012, la presenza di requisiti strutturali che afferiscono ai locali in cui viene svolta l’attività e che interessano sia la superficie destinata alla somministrazione che quella destinata ai servizi, con particolare riguardo agli spazi dedicati alla manipolazione degli alimenti. Viene, altresì, stabilito il rispetto di determinati criteri di qualità ai quali è attribuito uno specifico punteggio, riconducibili alla professionalità del titolare dell’attività e degli addetti al servizio di somministrazione.

Come aprire una pizzeria al taglio?

La pizzeria a taglio nasce generalmente d'asporto e va distinta dalla pizzeria con servizio di somministrazione. L’attività svolta in una pizzeria d'asporto consiste nella produzione di pizza per la vendita nei locali di fabbricazione o in locali adiacenti, cui può essere affiancato il consumo sul posto in aree interne a tal fine attrezzate ma senza servizio ai tavoli o altra assistenza di somministrazione.
Alle forme di organizzazione per l'attività di somministrazione corrispondono adempimenti differenti se parliamo di servizio d'asporto possiamo concentrarci su un taglio minimo che può partire dai 30 mq in su, che contenga le destinazioni per il laboratorio, il magazzino delle derrate alimentari, il bagno, l'antibagno e l'area vendita.

Le attrezzature indispensabili per il processo di produzione della pizza sono senza ombra di dubbio i forni, i banconi da lavoro completi di sportelli frigo e vetrina frigo con cestelli contenenti i prodotti per guarnire le pizze, Impastatrice da 25/50 kg a seconda del budget, attrezzi da banco (coltelli, pinze, rotelle taglia pizza etc), carrello porta teglie e almeno 20 teglie. La misura standard è 60X40, contenitori per farina e impasto, pinze prendi teglia, affettatrice, robot taglia alimenti, vari contenitori alimentari e il banco da esposizione da mettere nell' aria vendita della nostra pizzeria al taglio.


Costo SCIA Commerciale a Roma per apertura o subingresso

Esempio:negozio, laboratorio, ristorante, estetista, negozio, lavanderia, gelateria, meccatronica, odontotecnico, sartoria, tintolavanderia, copisteria, affittacamere, casa vacanze, b&b

Servizio Onorario
SCIA commerciale a Roma apertura da € 300,00
SCIA commerciale a Roma per subingresso, ampliamneto,trasferimento da € 300,00

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